Australia, il mio itinerario nella terra dei canguri

Itinearario Australia

L’Australia è enorme, spesso si sottovalutano le distanze. Durante il mio primo viaggio in questa terra ho optato per l’uso di voli interni, a malincuore dato che si perdono così paesaggi unici. Mi sono ripromesso di tornarci facendo un on the road puro.

Il mio viaggio è durato un mese e si è svolto dall’1 al 30 novembre 2013, periodo primaverile a ridosso dell’estate. Date le enormi dimensioni del continente ho anche incontrato diverse fasce climatiche: temperatura meravigliosa a Sydney (dove ho anche fatto il bagno nell’oceano a Bondi Beach), freddo a Melbourne e Phillip Island, clima tropicale e caldo asfissiante a Darwin e nel Kakadu National Park.

Ecco nel dettaglio le mie tappe:

Sydney (A): a mio avviso una delle città più belle al mondo. Una baia da sogno, uno dei pochi luoghi in cui si è saputa conciliare modernità e natura.

• Blue Mountains: basta guidare per un’oretta, uscire da Sydney e vedere gli incredibili paesaggi delle Blue Mountains, con la loro natura selvaggia ed incontaminata.

• Melbourne (B): città con un clima più fresco, bella, con molta vita notturna. Non è riuscita tuttavia a scalzare Sydney dalla mia personale classifica.

Melbourne

• Phillip Island (C): a poche ore di auto da Melbourne. Da visitare soprattutto per vedere un incredibile spettacolo, quasi commovente, che avviene ogni sera alla stessa ora: migliaia di piccoli pinguini ritornano dal mare alla terraferma. Ho assistito a questa meraviglia sotto un diluvio indescrivibile ma ne è valsa la pena.

Phillip Island

• Great Ocean Road: muovendosi verso ovest di Melbourne e seguendo la strada che percorre la costa si resta sconvolti per la bellezza dei paesaggi. Montagne che scendono a picco sul mare e meravigliose spiagge nascoste, modellate dalla violenza dell’oceano.

Great Ocean Road

• Adelaide (D): piccola città, molto tranquilla, forse anche troppo.

Adelaide

• Kangaroo Island (E): qualche ora di auto ed un traghetto e si arriva su un’isoletta quasi incontaminata. Kangaroo Island è un piccolo paradiso. Io sono stato lì due giorni, ma l’isola meriterebbe anche tre giorni o più. I cellulari non prendono e si vive veramente immersi nella natura. L’unico ricordo triste che ho sono le decine di canguri morti sul ciglio delle strade che attraversano la parte incontaminata dell’isola.

Kangaroo Island

• Uluru, Kata Tjuta, Kings Canyon (F): basta allontanarsi un po’ dalla costa per vedere il vero cuore dell’Australia. Il Red Centre, l’inospitale desertico outback. Uluru, enorme monolite che spicca in mezzo al nulla, non ha bisogno di presentazioni, è il simbolo di questa terra nonchè sacro al popolo aborigeno che ne cura l’aspetto turistico. Tuttavia a colpirmi di più sono state le formazioni di Kata Tjuta, luoghi anch’essi sacri agli aborigeni e di un’incredibile bellezza, davvero spirituale.

Alice Springs (G): una piccola città in mezzo al deserto. Tristemente abitata da numerosi aborigeni che hanno cercato di “occidentalizzarsi” ma che in realtà vivono ai margini della società, sradicati dai conquistatori europei dalla loro terra e dalla loro cultura. Li ho visti spesso per strada, ubriachi, cercando di vendere ai turisti qualche opera che rievoca la loro millenaria storia.

Alice Springs

• Darwin (H): a nord dell’Australia si entra nella fascia tropicale. Un’umidità elevatissima costante, ai limiti della sopportabilità. Qui non esiste estate o inverno, le stagioni sono due: secca e umida. A novembre era appena iniziata la stagione umida che si sarebbe poi conclusa ad aprile. L’ultima sera, prima di partire verso Cairns, ho anche beccato un ciclone che, per fortuna, si è rivelato meno potente del previsto e non ha causato particolari problemi. La città è molto piccola e semplice e si può visitare in un solo giorno.

Darwin

• Kakadu National Park (I): un enorme parco nazionale, grande quasi quanto il Piemonte. C’è davvero tanto da vedere, ho pernottato lì due giorni in sacco a pelo ma ce ne sarebbero voluti molti altri. Imperdibile per chi ama la natura selvaggia. Occhio ai coccodrilli!

Kakadu National Park

• Cairns (J): piccola graziosa cittadina sulla costa, senza però spiagge balneabili (per questo hanno creato un’enorme piscina gratuita di acqua salata, davvero bella).

Cairns

• Grande barriera corallina: si estende in realtà per 2600 km lungo la costa est dell’Australia. Da Cairns ci sono numerose escursioni che permettono di visitarla, sempre con molta attenzione alla sua salvaguardia, data la delicatezza di questa meraviglia naturale. Fare snorkeling in quelle acque è stata una delle più belle esperienze della mia vita.

Grande barriera corallina

• Daintree National Park & Cape Tribulation (K): sembra di essere sul set di Lost. Foreste pluviali che arrivano fino alla spiaggia, spesso deserta. Il mare, però, è tanto bello quanto pericoloso. Le letali cubomeduse popolano quelle acque in determinati periodi dell’anno.

Cape Tribulation

Scritto da Fabio Liggeri