Visitare le isole Galápagos significa fare un salto in un altro tempo, in un altro equilibrio. È come mettere piede in un mondo che ha scelto di restare com’era prima che arrivassimo noi. E la cosa più sorprendente è che lì la natura non scappa: resta, ti osserva, ti ignora. Si muove libera, come se sapesse che tu sei solo un ospite temporaneo.
Durante le settimane che ho trascorso tra queste isole vulcaniche, ho nuotato accanto a leoni marini che giocavano come bambini, ho osservato iguane marine immergersi con una calma ancestrale, ho incrociato lo sguardo di tartarughe giganti che sembrano sapere qualcosa che noi abbiamo dimenticato. E non sono mancati i colori: quelli delle sule dalle zampe azzurre, dei pesci tropicali che sfrecciano tra le rocce laviche, dei tramonti che tingono le spiagge d’ oro.
Ogni isola ha avuto qualcosa di diverso da raccontarmi. Santa Cruz mi ha accolto con la sua energia, Santa Fe e Pinzón mi hanno portato sott’acqua, alla scoperta delle bellezze di un mondo sottomarino intatto. E poi Isabela, la mia preferita, con i suoi vulcani e quella sensazione di camminare su un paesaggio appena nato.
Raggiungerle non è immediato ma ne vale la pena, perché le Galápagos non sono solo un viaggio, sono un insegnamento, un cambiamento, un richiamo a ciò che è essenziale.
In questo racconto condividerò le tappe più significative del mio itinerario. Non è una guida nel senso classico del termine, ma il racconto sincero di un’esperienza che mi ha lasciato molto più di qualche bella foto.

Quando andare alle Galapagos, periodo migliore e documenti
Le Galápagos non sono collegate direttamente da voli internazionali. Per arrivarci, è necessario volare prima a Quito o Guayaquil, i due aeroporti principali dell’Ecuador, e da lì proseguire con un volo interno verso le isole.
Possono essere visitate tutto l’anno, ma ogni stagione offre un’esperienza leggermente diversa. Da dicembre a maggio l’arcipelago è più caldo e umido, con qualche precipitazione in più, ma con acque limpide e calme, ideali per fare snorkeling e rilassarsi in spiaggia. In questo periodo la natura esplode: è la stagione dell’accoppiamento per molte specie, e le tartarughe marine depongono le uova lungo le coste. Da giugno a novembre, invece, il clima è secco ma la temperatura dell’acqua del mare è molto più fredda, rendendo necessaria una muta per le attività di snorkeling.
Prima di partire è essenziale conoscere i requisiti di ingresso, poiché l’arcipelago è un’area protetta con regole precise per la tutela del suo ecosistema. I documenti richiesti includono:
- Carta di Controllo del Transito (TCT), da ottenere all’aeroporto di Quito o Guayaquil, con un costo di 20 $;
- Tassa d’ingresso al Parco Nazionale delle Galápagos, da pagare in contanti all’arrivo (200 $ per adulti stranieri, 100 $ per bambini sotto i 12 anni);
- Biglietto aereo di andata e ritorno e prenotazioni alberghiere, che potrebbero essere richiesti al controllo;
- Dichiarazione di biosicurezza, obbligatoria per evitare l’introduzione di semi, piante o insetti estranei all’ambiente locale;
- Assicurazione medica: non obbligatoria, ma fortemente consigliata, soprattutto se si intende partecipare ad attività come escursioni vulcaniche o immersioni.
- Certificato di vaccinazione contro la febbre gialla: dal 12 maggio 2025, è richiesto a chi entra in Ecuador se si proviene o si è soggiornato oltre 10 giorni in Paesi come Colombia, Perù, Bolivia o Brasile.
Come muoversi alle Galápagos: barche, traghetti e spostamenti locali
L’arcipelago è composto da 13 isole principali e numerosi isolotti minori, molti dei quali accessibili solo con tour guidati. Le isole abitate (Santa Cruz, Isabela, San Cristóbal e Floreana) sono collegate tra loro da traghetti veloci, noti localmente come lanchas. I tragitti più comuni sono Santa Cruz–Isabela e Santa Cruz–San Cristóbal, con tempi di percorrenza che variano da 2 a 2,5 ore. I biglietti si acquistano presso le agenzie locali o online, ma è consigliabile prenotare con qualche giorno di anticipo, specialmente in alta stagione.
All’interno delle isole stesse, gli spostamenti avvengono in genere con taxi pick-up condivisi, bici a noleggio o camminando. Le località principali, come Puerto Ayora e Puerto Villamil, sono facilmente esplorabili a piedi. In alcune isole è anche possibile noleggiare biciclette per raggiungere spiagge, lagune e punti panoramici in autonomia.
Per visitare isole disabitate, siti remoti o zone protette, è obbligatorio partecipare a escursioni giornaliere in barca organizzate da agenzie locali, sempre accompagnate da guide naturalistiche autorizzate dal Parco Nazionale. Queste escursioni includono spesso attività come snorkeling, trekking, birdwatching e rappresentano la modalità principale per esplorare la biodiversità e la geologia dell’arcipelago.
In generale, il ritmo degli spostamenti è lento e scandito dal mare: programmare con flessibilità e lasciare spazio all’imprevisto è parte integrante dell’esperienza alle Galápagos.

Isola di Santa Cruz, il cuore dell’arcipelago
L’isola di Santa Cruz rappresenta il cuore pulsante delle Galápagos, non solo per la sua posizione centrale, ma anche per l’equilibrio che riesce a mantenere tra sviluppo turistico e conservazione ambientale. La cittadina principale, Puerto Ayora, è il punto di partenza ideale per esplorare l’arcipelago: qui si trovano il Centro di Ricerca Charles Darwin, le stazioni di controllo del Parco Nazionale e decine di agenzie locali che organizzano escursioni verso le isole vicine. Ma anche senza spingersi troppo lontano, Santa Cruz offre scenari spettacolari e incontri ravvicinati con la fauna selvatica, ad esempio, sul molo principale di Puerto Ayora non sarà difficile incontrare leoni marini distesi comodamente a dormire, ignorando le persone, così come iguane o piccoli squali che nuotano tra le imbarcazioni.
Tra le escursioni imperdibili ci sono quelle verso l’isola di Santa Fe e l’isola di Pinzón, entrambe accessibili con tour giornalieri in barca. Ogni escursione ha un costo che va dai 120$ ai 200$ o più, in base alla tipologia di attività e servizi richiesti.
L’isola di Santa Fe è celebre per le sue acque turchesi e tranquille, ideali per lo snorkeling. Durante l’escursione, è frequente nuotare accanto a leoni marini curiosi e giocosi, avvistare iguane e ammirare banchi di pesci tropicali che si muovono tra formazioni rocciose e fondali sabbiosi. La parte terrestre dell’isola è ricoperta da cactus giganti e offre scorci aridi ma affascinanti, tipici del paesaggio vulcanico delle Galápagos.
L’escursione all’isola di Pinzón è pensata soprattutto per gli appassionati di snorkeling. Le acque che circondano quest’isola sono più profonde, ma incredibilmente limpide e ricche di biodiversità. Qui si ha l’opportunità di nuotare con squali pinna bianca, tartarughe marine, mante e un’impressionante varietà di pesci. L’area è meno frequentata rispetto ad altre isole, il che contribuisce a rendere l’esperienza ancora più autentica e suggestiva.
Anche sulla terraferma, Santa Cruz regala momenti indimenticabili, soprattutto per chi ama le spiagge. Una delle più famose è Tortuga Bay, raggiungibile con una passeggiata di circa 45 minuti lungo un sentiero lastricato che attraversa la vegetazione costiera. Una volta arrivati, ci si trova davanti a una distesa di sabbia bianca finissima, acque turchesi e iguane marine che si riscaldano al sole. La prima parte della spiaggia non è balneabile, in quanto le correnti sono pericolose, proseguendo però si raggiunge una seconda baia, più riparata, l’ideale per nuotare e fare kayak.
Più appartata, ma altrettanto affascinante, è Playa El Garrapatero, situata sul versante nord-orientale dell’isola e accessibile in taxi da Puerto Ayora, in circa mezz’ora. Qui, una piccola laguna d’acqua dolce attira fenicotteri rosa e anatre selvatiche, mentre la spiaggia offre una cornice perfetta per rilassarsi in tranquillità, lontano dal turismo di massa. Le acque calme e i fondali poco profondi la rendono anche un buon punto per lo snorkeling.

Isola di Isabela, natura selvaggia e tartarughe giganti
L’isola di Isabela è la mia preferita: un luogo che incarna l’anima più remota e primordiale delle Galápagos. Formata dall’unione di sei grandi vulcani, molti dei quali ancora attivi, Isabela si estende per oltre metà della superficie dell’arcipelago ma rimane una delle meno popolate. Il villaggio principale, Puerto Villamil, si affaccia su una lunga spiaggia di sabbia chiara e mantiene un’atmosfera rilassata e autentica.
Una delle escursioni più spettacolari che si possono vivere sull’isola è quella a Los Túneles, un labirinto naturale di archi lavici, ponti di roccia e canali d’acqua cristallina formatosi dopo millenni di attività vulcanica e azione marina. Raggiungibile in barca solo con mare calmo, questo sito offre uno degli snorkeling più sorprendenti dell’intero arcipelago. Tra le formazioni rocciose semi-sommerse è possibile nuotare accanto a cavallucci marini, tartarughe, squali pinna bianca, razze e spesso anche pinguini delle Galápagos. La trasparenza dell’acqua e la quiete del luogo contribuiscono a rendere questa esperienza estremamente suggestiva, quasi mistica.
Un’altra escursione imperdibile è quella a Las Tintoreras, un piccolo isolotto vulcanico situato proprio di fronte a Puerto Villamil. Il nome deriva dalla presenza costante di squali di barriera pinna bianca (tintoreras, appunto), che riposano nelle insenature protette durante il giorno. Tranquilli, questi squali non sono pericolosi, a patto di non disturbarli troppo! L’isola è un paradiso per gli amanti della fauna selvatica: lungo il percorso si incontrano iguane, leoni marini, sule piediazzurri e, in alcuni periodi dell’anno, anche pinguini. Lo snorkeling qui, tra acque poco profonde e canali rocciosi, consente avvistamenti ravvicinati in un ambiente estremamente protetto.
Ma Isabela non è solo mare: il suo cuore più selvaggio si trova all’interno, nella zona del vulcano Sierra Negra, uno dei vulcani attivi più imponenti dell’arcipelago. Il trekking che conduce alla caldera del Sierra Negra è uno dei percorsi più emozionanti per chi ama la geologia e il paesaggio vulcanico. Dopo circa due ore di cammino, si raggiunge il bordo della caldera, larga oltre 10 chilometri: una distesa nera che sembra appartenere a un altro pianeta. Il paesaggio cambia rapidamente proseguendo verso il Volcán Chico, una zona caratterizzata da crateri più piccoli e colate laviche recenti, con affacci spettacolari sull’oceano.
L’escursione, sempre accompagnata da guide naturalistiche, non solo regala viste spettacolari, ma offre anche una profonda consapevolezza del ruolo che la forza vulcanica ha avuto, e ha ancora oggi, nella formazione delle Galápagos.
Non mancano poi gli incontri ravvicinati con le tartarughe giganti, soprattutto lungo il sentiero che porta verso il Muro de las Lágrimas, raggiungibile in bicicletta. Durante il tragitto si costeggiano piccole baie perfette per una sosta. Il muro, costruito dai prigionieri di una colonia penale negli anni ’50, è oggi un luogo simbolico, immerso in un paesaggio sorprendentemente silenzioso.
Altre isole: Floreana, San Cristóbal, Genovesa, Bartolomé
Oltre a Santa Cruz e Isabela, che hanno rappresentato il cuore dell’itinerario del mio viaggio di gruppo, l’arcipelago delle Galápagos ospita molte altre isole, ciascuna con caratteristiche uniche e habitat straordinari.
San Cristóbal, ad esempio, è una delle isole principali e ospita la capitale amministrativa dell’arcipelago, Puerto Baquerizo Moreno. Qui si trovano splendide spiagge come Playa Mann e Cerro Brujo, ma anche il celebre León Dormido (Kicker Rock), una delle migliori destinazioni per immersioni e snorkeling. L’isola è anche sede del Centro de Interpretación, utile per comprendere la storia naturale delle Galápagos.
Floreana, invece, è una delle isole più remote e affascinanti, conosciuta per le sue storie di pionieri, coloni e misteri irrisolti. Meno frequentata rispetto alle altre, offre una natura selvaggia e siti suggestivi come la Post Office Bay e la laguna dei fenicotteri.
Genovesa, accessibile solo con tour in crociera, è il paradiso degli appassionati di birdwatching: sule dai piedi azzurri, fregate, gabbiani e tantissime altre specie si radunano in colonie spettacolari. Il paesaggio, con scogliere a picco e caldere sommerse, è tra i più drammatici dell’arcipelago.
Altre isole come Bartolomé, con il suo celebre Pinnacle Rock, o Española, patria di albatros ondeggianti e delle iguane marine più colorate, completano la varietà di ambienti e specie che rendono le Galápagos un luogo così eccezionale.
Alcune delle isole disabitate delle Galápagos, sono raggiungibili solo con crociere naturalistiche di più giorni, che permettono di esplorare zone meno accessibili ma altamente spettacolari.

Isole Galápagos: un modello di turismo sostenibile
In un’epoca in cui molte destinazioni turistiche soffrono le conseguenze dell’overtourism, le Isole Galápagos si distinguono come un esempio virtuoso di equilibrio tra conservazione e accoglienza. Qui il turismo non è lasciato al caso: ogni aspetto è regolamentato con precisione per garantire la tutela dell’ambiente e delle specie endemiche. Il numero di visitatori è monitorato, gli accessi alle aree protette sono contingentati e gran parte delle escursioni può essere effettuata solo con guide naturalistiche autorizzate. Ogni isola, ogni sentiero, ogni immersione segue regole chiare, pensate per minimizzare l’impatto umano.
La rigidità di queste norme non è un ostacolo, ma una necessità: grazie a questo approccio, le Galápagos sono riuscite a preservare un ecosistema unico al mondo, mantenendo alta la qualità dell’esperienza per i visitatori e proteggendo la biodiversità locale. L’assenza di grandi resort, la limitazione delle imbarcazioni private e la promozione di pratiche plastic-free sono solo alcune delle misure adottate. Le Galápagos insegnano che è possibile fare turismo senza compromettere il futuro del luogo che si visita.
Cosa fare e cosa non fare nelle isole Galapagos
Un viaggio alle Isole Galápagos è molto più di una vacanza. È un’occasione rara per entrare in contatto con un ecosistema che ha conservato, in modo quasi miracoloso, il suo equilibrio originario. Ma proprio perché tanto straordinario, questo arcipelago è anche fragile. E chi lo visita ha la responsabilità di contribuire alla sua tutela.
Per questo motivo, è fondamentale seguire alcune semplici ma essenziali regole di turismo responsabile:
- Non toccare, disturbare o dare da mangiare agli animali: la fauna delle Galápagos è abituata alla presenza umana, ma deve restare selvatica. Mantenere almeno due metri di distanza è una norma imprescindibile.
- Non prelevare nulla dall’ambiente naturale: conchiglie, sabbia, rocce, piante e persino legnetti devono restare al loro posto. Portare via anche solo un frammento significa alterare un equilibrio delicatissimo.
- Seguire sempre i sentieri segnalati e non uscire dai percorsi autorizzati.
- Utilizzare guide certificate per ogni escursione in aree protette. Non solo è obbligatorio in molti casi, ma arricchisce l’esperienza grazie a informazioni preziose.
- Ridurre al minimo l’uso della plastica monouso: portare borracce riutilizzabili, contenitori per il cibo e sacchetti in tessuto.
- Non gettare rifiuti nell’ambiente, anche se biodegradabili.
- Non accendere fuochi e non fumare nei siti protetti o sulle spiagge: il rischio di incendi è alto e l’ambiente è estremamente vulnerabile.
Ogni gesto consapevole, ogni scelta sostenibile, è un modo per dire grazie a un luogo che offre emozioni così rare. Le Galápagos sono un privilegio da vivere, ma soprattutto da rispettare.












Lascia un commento