La mia Amazzonia #3: Lima e la strada Panamericana
Dopo un lungo viaggio in autobus attraverso la tortuosa strada che attraversa le Ande e che in 22 ore conduce da Cusco a Lima, ritrovarmi in una città così moderna fa uno strano effetto. Il contrasto con i piccoli villaggi andini è forte. Lima è la capitale più secca al mondo, qui piove pochissimo ma l’umidità è molto alta e, per questo motivo, la città è quasi sempre avvolta dalla nebbia.
Il mio ostello si trova nel quartiere Miraflores, uno dei più belli e sicuri della città. Il lungomare è incredibilmente curato e attrezzato con vari strumenti e spazi per chi ama fare sport all’aperto. Lima è famosa per il buon cibo, impossibile venire qui e non assaggiare un buon ceviche fresco (pesce crudo marinato nel limone) o tante altre specialità che non deludono nessun palato.
Non ho mai amato particolarmente le grandi città e, poichè l’obiettivo principale del mio viaggio era esplorare la zona Amazzonica, dopo pochi giorni ero di nuovo in viaggio verso il nord del Perù: 10 ore di autobus per Trujillo.
Tra le varie città della desertica costa peruviana, Trujillo è una delle più graziose, soprattutto grazie ai resti delle civiltà pre-inca che è possibile visitare nei dintorni (i più importanti sono la città di Chan Chan e le Huacas del Sol y de la Luna). Da non perdere è il piccolo borgo sul mare di Huanchaco, con la sua bella spiaggia e le tipiche barche di giunco.
Proprio qui ammiro per l’ultima volta il tramonto sull’oceano Pacifico, con le sue immense onde che si infrangono sul lungo molo in legno, il prossimo mare che vedrò sarà l’oceano Atlantico, che raggiungerò percorrendo in barca tutto il Rio delle Amazzoni.
Per vedere le puntate precedenti:
La mia Amazzonia #1: l’inizio di un lungo cammino
La mia Amazzonia #2: a spasso per Machu Picchu
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