Ferrovia Transiberiana in inverno, consigli e suggerimenti

Ferrovia Transiberiana

Quando, nel 2014, decisi di percorrere i Balcani in treno, capii ben presto che questo mezzo di trasporto su rotaie riusciva a darmi molte più emozioni di qualsiasi altro. Vedere la gente salire e scendere, i paesaggi mutare lentamente attraverso i finestrini, rendeva davvero l’idea del viaggio per come l’ho sempre immaginato nella sua accezione più romantica: lento e scomodo ma meravigliosamente intenso. Così, nella mia mente, iniziò a frullare una piccola folle idea che si sarebbe concretizzata nel corso dell’inverno successivo, da febbraio ad aprile del 2015: un lungo viaggio solitario attraverso la Ferrovia Transiberiana.

Ma non sarebbe finita lì. Dopo aver percorso, infatti, la linea Transmongolica ed essere arrivato a Pechino, avrei continuato a prendere treni lungo tutta la Cina, fino a giungere ad Hong Kong (del viaggio in Cina parlerò in un altro articolo).

Transiberiana 1

I visti

Solitamente odio programmare troppo dettagliatamente i miei viaggi ma, quando ci sono dei visti da fare, bisogna quantomeno conoscere la durata indicativa della propria permanenza. Nel corso del mio viaggio avrei attraversato tre diverse nazioni: Russia, Mongolia e Cina. L’unica delle tre che non necessitava di alcun visto era la Mongolia (aggiornamento: dal 1° gennaio 2016 è necessario richiedere il visto di ingresso anche per soggiorni brevi di turismo in Mongolia, in quanto il Governo non ha prolungato il provvedimento di esenzione adottato nel 2015). Sia richiedere il visto russo che quello cinese è un po’ complesso e pieno di burocrazia.

Il visto turistico russo ordinario consente una permanenza massima di 30 giorni, al momento della mia richiesta erano necessari i seguenti documenti: il questionario per la richiesta del visto, un’assicurazione sanitaria accettata dalla Federazione Russa con copertura non inferiore a 30.000 €, la lettera d’invito della prima struttura turistica in cui si pernotta, passaporto con almeno 6 mesi di validità e due pagine libere, una fototessera. Tutta la documentazione si deve quindi consegnare, insieme al passaporto, all’agenzia VHS Italy più vicina. In alternativa alcune agenzie viaggi sbrigano la pratica facendo pagare un sovrapprezzo.

Anche il visto turistico cinese consente di rimanere al massimo 30 giorni nel paese. Pure in questo caso sono numerosi i documenti richiesti: questionario per la richiesta, tutte le prenotazioni alberghiere e piano dei voli, passaporto con validità residua superiore a 6 mesi e due pagine libere, una fototessera. Nel mio caso sembrava un problema dato che sarei entrato in Cina in treno dalla Mongolia. Per fortuna, affidandomi ad un’agenzia cinese in Italia, sono riuscito a sbrigare tutto senza alcun problema.

Scorcio dal finestrino del treno

Decidere le tappe della Transiberiana

Molti credono che percorrere la linea Transiberiana significhi prendere un singolo treno che conduce dalla Russia a Pechino (o a Vladivostok se si prosegue restando in Siberia), senza mai scendere e con un singolo biglietto. In realtà ciò è vero in alcuni casi e con alcuni treni decisamente turistici e costosi. La Transiberiana è in realtà una linea ferroviaria percorsa da numerose tipologie di treni, da quelli di lusso ai lentissimi postali. Per i biglietti funziona esattamente come da noi: si decide la città di destinazione e si paga il biglietto per quel tragitto. Quando si scende e si prende nuovamente il treno, bisogna rifare un nuovo biglietto per la nuova destinazione.

Studiando un po’ le città e valutando il mio tempo a disposizione, avevo stabilito di fare le seguenti tappe: San Pietroburgo, Mosca, Krasnoyarsk, Irkutsk e il lago Baikal, Ulan Ude e quindi l’ingresso in Mongolia verso Ulan Bator. C’è da dire che le città siberiane non sono particolarmente belle se usiamo i canoni europei, ma mi piaceva l’idea di vederle in inverno, con pochissimi turisti e osservando come i locali affrontavano le rigide temperature di quei luoghi.

Tramonto sul lago Baikal, uno dei più bei paesaggi del viaggio

Come acquistare i biglietti del treno?

C’è una cosa molto importante da sapere prima di acquistare i biglietti per un viaggio lungo la ferrovia Transiberiana: la Russia è il paese del mondo con più fusi orari al suo interno, ben 9. La cosa divertente, però, è che tutti i treni e le stazioni del paese, sia che ci si trovi a San Pietroburgo o a Vladivostok, usano come riferimento il fuso orario di Mosca. Questo significa che se ci si trova a Vladivostok (GMT +10) e un treno è programmato per le 10 del mattino, bisogna assicurarsi di arrivare in stazione entro le 3 del mattino per non perdere il proprio treno. Il fuso orario di Mosca (GMT +3), infatti, è di 7 ore indietro rispetto alla lontana Vladivostok. Lo stesso vale per tutte le altre città della Russia, con fusi orari differenti. Per cui bisogna sempre tenere in mente la differenza tra il fuso orario del luogo in cui ci si trova e quello di Mosca.

Sono tre i canali principali attraverso i quali è possibile acquistare i biglietti per i treni della linea Transiberiana. Il sito delle Ferrovie Russe è abbastanza comodo ma consente di prenotare al massimo con 45 giorni di anticipo. In alternativa è possibile utilizzare altri siti web, che fungono da agenzie e che applicano delle commissioni al costo base del biglietto. Il metodo più economico è certamente l’acquisto direttamente in stazione; l’unico problema, però, è che difficilmente si incontra qualcuno in grado di comunicare in inglese. Nel periodo invernale i treni non sono mai troppo affollati (tranne in Cina), ma in estate è sicuramente meglio prenotare con qualche giorno di anticipo o si rischia di non trovare posto.

Nei treni russi è possibile scegliere tra tre diverse classi. La terza classe “platzkart“, la più economica, consiste in una serie di posti letto a castello senza alcuna porta, lungo tutto il vagone. La seconda classe “kupe” costa circa il doppio e consiste in scompartimenti da 4 letti con porte chiudibili. Infine la prima classe, decisamente più costosa ma offre due posti letto ed un lavabo privato. La vera essenza di un viaggio lungo la ferrovia Transiberiana è la socializzazione, per cui la soluzione platzkart potrebbe essere divertente sotto questo punto di vista, anche se un po’ scomoda e poco sicura per chi viaggia da solo. Io ho scelto di viaggiare in kupe, un ottimo compromesso tra socializzazione e sicurezza dei propri bagagli, considerando il fatto che viaggiavo da solo.

Il biglietto per il tragitto Irkutsk - Ulan-Ude

Cosa portare nello zaino in inverno?

In estate la Siberia e la Mongolia hanno delle piacevoli temperature che possono arrivare anche a oltre 20 gradi, l’inverno, tuttavia, può essere davvero rigido da queste parti. Tanto per rendere le cose più facili, avevo scelto di viaggiare a Febbraio, uno dei mesi più freddi. La mia preparazione del bagaglio è stata quindi meticolosa e ben studiata. Da San Pietroburgo a Hong Kong sarei passato da un clima molto freddo ad uno subtropicale, tutto ciò che avrei portato doveva entrare in uno zaino da mantenere comunque leggero per non trasformare il viaggio in un incubo. Devo dire che alla fine il viaggio si è rivelato entusiasmante anche per una corretta scelta dei capi di abbigliamento che mi hanno consentito di affrontare senza problemi, ad esempio, i -30 gradi di Irkutsk o delle gelide steppe mongole ma anche i 25 gradi umidissimi del sud della Cina. Questo è ciò che ho portato per il mio viaggio:

Per il clima freddo

  • due maglie termiche (una in lana e una in poliestere)
  • due felpe in pile (una più spessa ed una un po’ meno)
  • pantaloni imbottiti
  • calzamaglia tecnica in lana
  • due paia di calzini 100% lana (da usare come strato superiore)
  • due paia di calzini leggeri in seta o poliestere (da usare come strato inferiore)
  • un paio di copripantaloni impermeabili
  • ghette
  • guanti thinsulate
  • muffole impermeabili
  • Buff® invernale
  • cappello in lana
  • giubbotto pesante da neve
  • scarpe da trekking impermeabili imbottite e resistenti alle temperature molto rigide.

Per i climi meno freddi ho invece portato

  • pantalone leggero da trekking (con cerniere per trasformarlo anche in pantaloncino)
  • due magliette a maniche corte e due a maniche lunghe
  • una felpa leggera
  • un paio di jeans
  • due paia di calzini da trekking leggeri
  • una giacca a vento non imbottita
  • scarpe da trekking leggere impermeabili

Poi c’è ciò che serve un po’ in ogni viaggio: ciabatte di gomma, tovaglia in microfibra, piccola multipresa e adattatore da viaggio, coltellino con posate (utilissimo sui treni), spago, nastro adesivo, un paio di lucchetti, coltellino svizzero, buste di plastica, documenti, fotocamere, ecc.

Può sembrare strano ma il tutto pesava solo 13 kg nel mio zaino grande e 5 kg nello zainetto piccolo. Nonostante ciò, nel corso del viaggio, dopo aver abbandonato le zone più fredde, per alleggerire lo zaino e poter comprare qualche prodotto locale, mi sono sbarazzato di alcuni capi di abbigliamento da quel momento in poi inutili, mollati in un orfanotrofio in Mongolia.

Viaggiare leggeri è fondamentale se non si vuol rendere il viaggio un incubo

C’è chi crede che trascorrere interi giorni su un treno sia un’esperienza noiosa. Questo viaggio, in realtà, è stato uno dei più appassionanti e intensi che io abbia vissuto. Vedere scorrere dal finestrino la natura selvaggia della Siberia, con i suoi paesaggi innevati, lasciandomi cullare dal vagone, vale ogni istante speso su quel treno. Ho fatto tante amicizie meravigliose, pur parlando lingue completamente diverse. Ho condiviso pasti e brindisi con sconosciuti, ridendo e scherzando senza capire perchè. Ho visto paesaggi e luoghi che mai avrei creduto potessero esistere, immensi laghi ghiacciati e foreste che si perdevano a vista d’occhio. E quando penso al significato più profondo del viaggio, immagino proprio questo: un lungo percorso in treno…

Scritto da Fabio Liggeri